Le prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) vengono indicate nell’allegato 1 al DPCM 12 gennaio 2017 di definizione dei nuovi LEA tra cui si colloca il livello della “Prevenzione collettiva e sanità pubblica”, che mira a tutelare la salute e la sicurezza delle comunità da rischi infettivi, ambientali, legati alle condizioni di lavoro, correlati agli stili di vita. È in questo contesto che si colloca l’area di intervento della “Tutela della salute e della sicurezza negli ambienti aperti e confinati”, che a sua volta delinea una serie di programmi e attività tra cui abbiamo scelto di approfondire quello sulla “Tutela delle condizioni igieniche e di sicurezza delle strutture destinate ad attività sanitaria e socio-sanitaria”.

L’autorizzazione sanitaria è il titolo abilitativo che deve essere posseduto dalle strutture private ai fini dell’erogazione delle prestazioni sanitarie rese sia a carico del SSN sia in regime libero-professionale. La materia è disciplinata dal D.Lgs 502/92 e ss.mm.ii. e, a livello regionale il D.A. 890/2002 e ss.mm.ii.  che ha definito i requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi di cui al D.P.R. 14 gennaio 1997. Il SSN attraverso il personale tecnico della prevenzione dei Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP., vigila sul corretto svolgimento delle attività sanitarie e sulle condizioni di igiene e sicurezza delle strutture destinate a tale scopo, con la finalità di salvaguardare la salute e la sicurezza del paziente rispetto ai potenziali rischi derivanti da condizioni di insalubrità degli ambienti e di mancata sicurezza degli impianti.

• Medico chirurgo - Igiene, epidemiologia e sanita pubblica
• Medico chirurgo - Igiene degli alimenti e della nutrizione
• Medico chirurgo - Medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro
• Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
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